NeroFumo: è il mio diario - giardino
Le mie parole sono fiori scuri che appaiono sui fogli. Lasciano il solco sulla carta come pesanti segni di aratro nella terra. Posso toccarle e sentire la fuliggine del nastro della macchina da scrivere sotto le dita. Profumano di inchiostro, di polvere di carbone ovvero… nerofumo.
Dentro il petto coltivo fiori, sono nerofumo anch’essi, crescono senza grazia, composti da decine e decine di emozioni maldestre che non so dimostrare. Le racconto a parole in brevi scritto o in lettere; molte non hanno destinatario, sono orfane di un indirizzo, alcune non sono state coraggiose abbastanza per essere spedite, altre le ho abbandonate per la strada, su una panchina, sotto un albero, sul tavolino di un caffè.
Che faresti tu, se non avessi nessuno a cui spedirle? Io le affido al caso, le lascio sbocciare, e qualcuna prima di lasciarla andare la trascrivo qui come parte del mio giardino Nerofumo.
Se vuoi rispondermi puoi farlo, io di certo ti leggerò avidamente, arrampicata sul tetto di casa come un gatto, con una tazza di tè in una mano e la tua lettera nell’altra. Non avrò il coraggio di risponderti, perchè mi nascondo come un riccio, ma sarò tanto tanto felice di stampare la tua lettera e leggerla. Quel giorno sarà Natale per me.
Grazie per essere passato/a nel mio giardino segreto, in qualche modo è come se ci fossimo incontrati condividendo per un attimo una panchina in riva al lago.