Caro sconosciuto, da questo angolo della Toscana…

by Daniela
cortona-dalla-terrazza ©FioreNerofumo

Lettera abbandonata 20 Maggio 2021

Caro sconosciuto,

Pare un sogno poterti scrivere da qui, da questo angolo della Toscana che è la casa del mio cuore.
Con un certo impegno per un fisico non proprio sportivo come il mio, sono riuscita portare la macchina da scrivere fin quassù, in questa ripida salita che si apre come terrazza, davanzale di una accaldata Cortona. Da qui vedo la Strada del Vino che corre serpeggiando fino al Trasimeno.

Quante volte ho percorso questa strada cercando pace per il mio cuore. Non saprei dirti a quale piccolo paese io appartenga di più: se è il lungolago di Passignano la mia casa, oppure il porticciolo di Tuoro, se è la modaiola Cortona, o il frizzante spirito di Castiglione. Ho un ricordo in ciascun posto. E a ciascuno di questi posti appartengo in parte, come cittadina adottata, come profuga accolta. Un diritto di asilo implicito che ho chiesto al Lago e mi è stato concesso per tacito assenso da ormai tanti anni.

E’ ancora distante l’ora di pranzo eppure già sento profumo di piatti tipici. Gli americani hanno orari davvero strani, così diversi dai miei, tuttavia gli invidio quel piatto di pici alle molliche di pane che trionfa sul tavolino del caffè. Hanno chiesto un cappuccino e l’hanno ottenuto. In Provenza li avrebbero cacciati, ma qui in Toscana lo spirito italiano – così accomodante – trova terreno fertile, e si può far felice chiunque anche con un cappuccino che accompagna un piatto di pici alle 11 del mattino.

C’è rumore di sandali che tacchettano su e giù per la via. Io mi sono spostata sulla scalinata di Piazza della Repubblica per non essere sopraffatta dal panorama o ti avrei voluto raccontare ogni albero e girasole che incontrava il mio sguardo.

Turisti mi guardano curiosi e straniti. Sai, qui c’è un pò di gente da tutto il mondo, tant’è che puoi sentire comunemente chiacchierare in tutte le lingue passeggiando per i paesini e forse io sono una piccola minoranza. Ammetto che deve fare proprio strano, vedermi con una pesante macchina da scrivere degli anni 30 sui gradini di una piazza. Ma volevo che ti giungesse una lettera che profuma di luoghi a cavallo tra l’Umbria e la Toscana e forse scriverla alla “vecchia maniera” avrebbe catturato proprio quelle parole che sanno di fuligginosi inchiostri a nastro, perché questo è il mio luogo dei ricordi.

Non so a che indirizzo spedire questa lettera, pertanto le faccio una foto per ricordarmi di averla scritta e la lascio qui sulle scale, sicura che saprà trovarti lei prima ancora di me.
Cammina lungo il viale e arriva fino alla terrazza di Piazza Garibaldi che da Cortona affaccia in direzione del Lago. Non mi troverai ma vedrai il Trasimeno e saprai quello che vedono i miei occhi ogni volta che cerco conforto.

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