Pagina di diario del 21 Marzo 2017 – Sassi di Matera
Ora…mi devo scusare con la sconosciuta ragazza dai pantaloncini con i fenicotteri. Perché l’ho osservata a lungo mentre sedeva sul parapetto della terrazza più alta di Matera. Mi avrà creduta pazza.
Se ne stava lì come me con le gambe raccolte al petto, al cospetto del panorama mozzafiato, silenziosa ed elegante come un nibbio. Aveva i piedi nudi. Sono scesa dal parapetto per vedere le scarpe e le ho trovate così come le immaginavo: semplici, sporche e consumate. Così sono le scarpe dei viaggiatori. Sono scarpe che camminano strada senza chiedersi dove stanno andando. Raccontano molto di noi, di dove siamo state, di quante volte sono diventate cuscino sotto un albero per farci riposare, di quante volte le abbiamo tolte allacciate piede contro piede. Sanno di terra, di polvere, di ciottoli roventi. Stanno insieme alla macchina fotografica, al taccuino e allo zaino. Insieme a noi, sul parapetto.
Queste scarpe sono le ali del nibbio.