Pagina di diario del 28 Aprile 2017- Lago Trasimeno
Io ho paura dell’azzurro. Lo dico qui, così che il cielo lo sappia e se ne faccia una ragione. I miei amici più cari lo sanno, e si regolano di conseguenza. Ma il cielo no, non lo sa, oppure lo sa e se ne frega. Daniela non prende stanze azzurre in hotel, non siede davanti a pareti azzurre, cambia tavolino, cambia sedia, tovaglia, accappatoio. Non so quando è cominciata, ma odio soprattutto le pareti, muri dipinti di azzurro per gente che si vuole illudere di contenere il cielo in casa. Io guardo l’azzurro e ho la nausea. Istantanea.
Forse devo averlo visto in ospedale. Non ricordo il giorno. Ma questo ricordo vago mi è sufficiente per disgustarmi l’anima.
E come sempre. A tratti, tendo a quello che più temo. E guardo fuori da questo traghetto del lago Trasimeno, il vetro non riesce a spegnere i colori di un cielo che mi spacca lo stomaco. Cerco terra con lo sguardo come un naufrago…